Tracklist:
- 1.Trauma
- 2.Awake, Waking!
- 3.Schizophrenia
- 4.Black Hole
- 5.Beyond the Human
- 6.Oblivion
- 7.The Time of the Stars
Line-up:
- Nefastus - Vocals, Guitars, Bass, Programming
Tracklist:
Line-up:
Se non si fosse ancora capito dal titolo della recensione, oggi siamo in ambito black metal; per la precisione black metal campano con il progetto Experior Obscura. Se il nome della band non vi dice nulla, sappiate che dietro c'è la geniale mente di Nefastus, già membro dei nostrani blackster Malvento. Mica robetta da poco! Viene da sé che quello di cui oggi andremo a parlare, ovvero il full-length "Iter In Nebula", non può che non essere un signor album, totalmente imbevuto di quella che è l'esperienza della madrepatria Norvegia.
Vorrei, innanzitutto, soffermarmi sulla copertina del disco, dato che ci offre fin da subito un assaggio di quello che ci aspetta durante l'ascolto. A guardarla più volte mi ha ricordato tanto quella dei leggendari Silencer, con quella vena macabra che gioca sui contrasti tra il nero e il bianco e il volto disegnato che rende ancora di più l'aria funesta e terrificante delle tracce. In secondo luogo, il soggetto rappresentato, con i suoi tratti scheletrici ma squadrati, ha quel non so che di cubismo alla Picasso che non ho potuto fare a meno di notare. E infatti i brani che compongono "Iter In Nebula" rispecchiano esattamente ciò che la copertina mostra: un turbinio di caos velenoso, gelido e paralizzante nel quale la realtà viene, per l'appunto, divisa, distrutta e ricomposta, quasi si fosse all'interno di un'ipnotica illusione nella quale gli istinti primordiali e feroci dell'uomo vengono a galla. A renderci chiara questa idea è la lunga e deprimente "Trauma" che, con i suoi undici minuti di durata, riesce a creare un forte senso d'angoscia, grazie alle sue sonorità oscure completamente votate al depressive black degli Xasthur. A seguire abbiamo dei pezzi più taglienti e veloci, tipici dei primi Immortal o del black'n roll dei Taake; mi riferisco all'ottima "Schizophrenia", all'altrettanto micidiale "Black Hole" o, infine, a "Beyond The Human". Quest'ultima, la mia preferita, è votata totalmente all'esperienza norvegese degli anni '90 e, seppur non eccellente per quanto riguarda l'originalità, la pelle d'oca riesce comunque a farvela venire.
In generale, come appena scritto, mi sento di dire che "Iter In Nebula" è più un album contemplativo, quasi da meditazione oserei dire. Mi spiego. A livello tecnico nulla da ridire, Nefastus si conferma un grande artista, a livello compositivo, invece, ci troviamo su lidi che un po' hanno quel sapore di "già sentito" o comunque non ci troviamo su terreni inesplorati nel quale l'originalità la fa da padrona. Tuttavia, il punto forte del progetto Experior Obscura è proprio la forte carica emotiva che porta con sé: un'energia in grado di prendere la mente dell'ascoltatore e farne ciò che vuole. Ipnotico è il termine che, a mio avviso, descrive meglio tutto il lavoro. Vuoi per le sonorità ripetitive, vuoi per la voce che sembra un'eco disperato dai meandri più bui della terra... ci si sente intrappolati nella follia e nel nichilismo mentre la realtà, lentamente, prende una forma tutta sua. Complimenti!