E' sempre un po' un casino quando ci si ritrova a recensire un lavoro arrivato senza la minima informazione d'accompagnamento, ma per fortuna esiste l'Encyclopaedia Metallum; è proprio grazie all'immenso archivio online che scopriamo che i cileni Ancestral si formano nel 2000 e che questo "Novus Ordo Seclorum", edito da Australis Records, è il secondo lavoro su lunga distanza per i nostri. E che il titolo sia del promo arrivato in redazione che sulla pagina della EM è sbagliato ("Novo Ordus Seclorum", n.d.r.). Undici tracce, poco più di mezz'ora di Death Metal votato all'assalto frontale e tecnicamente ineccepibile, l'ascolto di questa seconda fatica degli Ancestral non può non far pensare soprattutto agli ultimi lavori dei Decide e ai nostri Hour of Penance: brutali, tecnici, con sapienti armonizzazioni con cui i nostri danno un maggior respiro ai brani, un'attenzione alle melodia (quando serve) che rende più fluido l'ascolto del massacro perpetrato dal quintetto - ora quartetto - cileno. Pezzi che si attestano mediamente sui 2-3 minuti che scorrono via uno dietro l'altro non lasciando il minimo scampo al malcapitato ascoltatore, riuscendo a lasciare il segno con mazzate come "Whitechapel 1888" e le assolutamente massacranti "Braindead" e "The Origin Prophecy".
Senza girarci tanto attorno, se vi piacciono le bands succitate allora i cileni Ancestral potranno fare decisamente al caso vostro; non siamo ai livelli magari di un "The Stench of Redemption" dei Deicide o un "The Vile Conception" degli Hour of Penance ok, ma per quanto mi riguarda potete comunque puntare ad occhi chiusi su "Novus Ordo Seclorum": scoprirete che gli Ancestral ci sanno decisamente fare.