La scena Black Metal sarda è sempre stata estremamente prolifica e a dir poco interessante. Pensando all'Isola non possono non venire in mente gruppi come Vultur, Locus Mortis, Simulacro ed Accabbadora, tanto per citarne alcuni. Ed è proprio dalle ceneri di questi ultimi che sorgono, proprio come una fenice, i Losa, band che vede al proprio interno 3/4 della vecchia formazione -ed aggiungiamo membri o ex-membri di Simulacro e Progenie Terrestre Pura- e che da una nuova fulgente vita al progetto defunto.

Quello che ci propongono i Losa in questo loro EP di debutto, "Mastrucatum", è un Black Metal che richiama le bands conterranee citate prima, ma anche e soprattutto i primi Moonspell più estremi, non a caso omaggiati con la cover di "Alma Mater" (che potrete trovare esclusivamente su Bandcamp). Ma l'elemento che spicca maggiormente è quello figlio del folklore sardo, protagonista assoluto in questo lavoro dei nostri tra il classico cantato di gola opera di Gabriele Piras, passando per tutti gli elementi Folk strumentali presenti in questo disco -su tutti le chitarre acustiche che possiamo sentire nell'incipit di "Mastrucatum" e nella splendida closing track "Allumiendi"-, fino ad arrivare alla figura centrale dell'opera, i Mamuthones, maschera zoomorfa tipica di quelle terre, più specificatamente del Carnevale di Mamoiada (insieme agli Issohadores). Parlando invece del lato prettamente Black del progetto, i Losa si riescono a dimostrare vari, con una "Mastrucatum" più vicina al più classico Black norvegese, mentre con la seguente "Losa (Mastrucatum II)" sembrano quasi omaggiare, come detto, i primi Moonspell; con la conclusiva "Allumiendi", invece, entriamo in territori totalmente devoti al folklore sardo tra percussioni e cori che rimandano agli antichissimi riti pagani di quelle terre ancestrali.

Il cantato che si divide tra italiano e sardo è un altro punto segnato dai Losa in un EP che diventa interessante già dal primissimo secondo. L'unico problema, se proprio vogliamo trovarne uno, è che dura appena 1/4 d'ora: posso garantirvi che si arriva alla conclusione di "Mastrucatum" con la nettissima voglia di premere PLAY di nuovo. E fidatevi, accadrà. Un lavoro decisamente promosso e che sarà certamente un apripista verso un lavoro su più lunga distanza. O per lo meno, questa è la mia speranza.