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Lasciatevi travolgere (di nuovo) dai Russkaja Lasciatevi travolgere (di nuovo) dai Russkaja Hot

Lasciatevi travolgere (di nuovo) dai Russkaja

recensioni

gruppo
titolo
Peace, Love & Russian Roll
etichetta
Napalm Records
Anno

Tracklist:

1. Rock'n Roll Today
2. Slap Your Face
3. Hometown Polka
4. There was a Time
5. El Pueblo Unido
6. Lovegorod
7. Parachute
8. Let's die Together (Mon Amour)
9. Salty Rain
10. You are the Revolution
11. Radio Song
12. Peace, Love & Russian Roll

Line-up:

Georgij Makazaria: voce
Dimitrij Miller: basso
Engel Mayr: chitarra
Ulrike Müllner: violino
Rainer Gutternigg: tromba
H-G. Gutternigg: tromba alta
Mario Stübler: batteria

opinioni autore

 
Lasciatevi travolgere (di nuovo) dai Russkaja 2015-09-10 15:35:42 Dario Onofrio
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Dario Onofrio    10 Settembre, 2015
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Per quanto sembri assurdo mi ritrovo a recensire una band che col metal ha poco o nulla a che spartire.
Sto parlando dei Russkaja, una di quelle formazioni che assieme a Kontrust e un altro paio di nomi costituiscono l'investimento più "pop" della Napalm Records. Il problema è che il sottoscritto se ne intende ben poco di ska, per cui in questa recensione seguirò esattamente soltanto le emozioni che questo album mi ha dato.

Il sunto di questa presentazione è che, pur non avendo mai approfondito davvero questo genere, Peace, Love & Russian Roll è un album gradevolissimo per fare caciara, guidare e altre azioni che magari vogliamo condire con una musica non troppo impegnata. Il Russian Turbo Polka Metal dei viennesi è subito messo in primo piano dalla opener Rock'n Roll Today, per poi passare alla ritmata Slap your Face: impossibile non pogare, agitarsi o saltare con i loro pezzi. La cosa veramente simpatica comunque è l'attitudine gipsy e l'utilizzo del basso e delle trombe: non di rado compaiono riferimenti alla musica balcanica e al suo carico di insegnamenti, come si sente chiaramente nella successiva Hometown Polka. Se con questi pezzi i Russkaja mettono subito in chiaro di che pasta sono fatti, con il prossimo There was a Time dimostrano anche che durante i loro concerti può capitare di tirare fuori gli accendini e cantare a squarciagola in preda alla nostalgia più totale.

Inutile dire che inoltre il loro orientamento politico è ben sottolineato da una traccia come El Pueblo Unido, in assoluto uno dei migliori pezzi del disco che vi farà venire non poca voglia di bere e agitarsi. L'unico punto forse più critico dell'intero album sono le due successive Lovegorod e Parachute, che ho trovato un po' troppo rallentate rispetto al ritmo che si era preso fino a questo momento. Non per questo sono brutte canzoni, anzi, sono arrangiate stupendamente e si fanno tranquillamente ascoltare, ricordandoci a tratti Manu Chao o il reggae d'annata. Dopodiché il disco riparte a cannone sulle tre successive Let's die Together (Mon Amour), Salty Rain e You are the Revolution. Se il primo di questa tripletta riscopre le influenze balcan/gipsy, il secondo pezzo è un bellissimo mid-tempo accompagnato dalla tromba di Rainer Gutternigg, mentre l'ultimo è una vera e propria cavalcata ska che sarebbe capace di svegliare i morti. Una cosa che emerge da questo ultimo pezzo è la capacità dei Russkaja di essere comunque vari e divertenti nonostante il genere suonato: poche volte sento degli stacchi acustici in mezzo a canzoni così sparate! A chiudere questo lavoro la bellissima Radio Song, ideale se uscite con una ragazza e volete dedicarle una canzone, e la title-track, destinata anche quella a entrarvi nelle orecchie e rimanerci per un po'.

Insomma: se vi piacciono la musica balcanica e lo ska correte nel negozio di dischi più vicino a comprare questo album. Se invece, come il sottoscritto, siete metallari, potreste anche pensarci visto che una volta tanto ho trovato un disco che mi suona bene nelle orecchie ed è divertente nonostante non appartenga all'ambito della musica pesante. Il voto che dò è dovuto proprio al fatto che ci troviamo su una webzine metal, e dare a questo disco di più non sarebbe proprio in tema. Comunque, lunga vita alle strizzate d'occhio alla cultura russa, se continuano a uscire album come questo!

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10
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