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19 Set

Gli Elvenking e ciò che sta dietro il loro nuovo album In evidenza

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Allaroundmetal.com ha avuto l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con Damnagoras, il cantante degli Elvenking, poco dopo la pubblicazione del nuovo album “Reader of the runes - divination”.... buona lettura!

 

 

AAM: Ciao Davide! In primis, grazie di essere qui con noi di allaroundmetal.com, fa sempre un certo effetto avere la possibilità di intervistare un membro di una delle bands di cui si è fan da sempre. Partiamo subito “a bomba”: vi rendete conto che con “Reader of the runes - divination” avete realizzato un grandissimo disco? Personalmente lo trovo tra le migliori uscite in assoluto ascoltate in questo 2019, quanto siete orgogliosi di questo album?

Damna.: Ciao! Grazie mille per ciò che dici. Onestamente non so se ci rendiamo conto di avere fatto un grandissimo disco o meno; per noi è sempre difficile giudicare il nostro stesso lavoro.

Noi ce la mettiamo tutta, e specialmente in questo caso il processo creativo è stato davvero molto intenso… così intenso che alla fine non siamo sicuramente in grado di poter dare un giudizio obiettivo. È quindi tutto nelle vostre mani hehe, e sentire che il disco sta piacendo così tanto, è una grande conclusione di un lungo e faticoso percorso.

 

 

AAM: Si tratta del primo vero e proprio concept album che realizzate, che ne dici di raccontarci qualcosa al riguardo dei testi e di cosa rappresentano?

Damna.: Sì, finalmente siamo riusciti a fare una cosa che desideravamo fare da molto tempo. Per noi una delle cose più affascinanti di quello che facciamo è riuscire ad evocare qualcosa che vada oltre alla musica. Che siano sensazioni, emozioni, o soprattutto come in questo caso, un mondo intero. Il nostro intento era quello di far vivere ai nostri fan e a chi ci ascolta in genere una vera e propria esperienza.

 

 

AAM.: Chi ha realizzato l’artwork in copertina e quale legame ha con il concept?

Damna.: L’artwork è stato realizzata da Zsofia Dankova, un’artista eccezionale che è riuscita a rappresentare in un unico disegno gran parte dell’essenza e delle atmosfere del disco e della storia.

 

 

AAM.: Trovo che la produzione del disco sia pressoché perfetta. Quanto è importante per voi la produzione ed a quali studi vi siete rivolti per realizzare questo lavoro?

Damna.: Ti ringrazio. Sì, per noi la produzione è un aspetto importantissimo. In passato abbiamo infatti avuto la fortuna di lavorare con alcuni dei migliori produttori di questo genere, da Dennis Ward a Fredrik Nordstrom, da Nino Laurenne a Simone Mularoni. Questa volta volevamo battere ancora di più la strada del sound legato ai primi anni ’90 – il nostro amore per questo genere affonda le radici proprio in quel periodo storico – e quindi abbiamo voluto provare ad affidarci ad uno dei più grandi produttori metal di quell’epoca - Dan Swano. Il suo mix è strepitoso a nostro avviso. Il sound è decisamente ‘90’s ma allo stesso tempo potente e moderno.

 

 

AAM.: A proposito di registrazioni, una domanda che mi piace sempre porre nelle mie interviste riguarda eventuali episodi simpatici o particolari accaduti in studio... è capitato qualcosa che ti va di raccontarci?

Damna.: Non è mai facile descrivere a parole gli episodi simpatici accaduti in studio. Se te li raccontassi, non farebbero ridere nessuno, bisognerebbe solo viverli :) Abbiamo però degli ottimi ricordi di queste registrazioni, prima fra tutti la settimana passata in Germania per le registrazioni di batteria e chitarre. Come accennavo prima, l’aura di creatività e l’entusiasmo che hanno caratterizzato la creazione di questo disco sono stati davvero unici.

 

 

AAM.: Credo che con questo disco abbiate lasciato quelle sonorità particolari di “Secrets of the magic grimoire”, per riavvicinarvi al folk più orecchiabile e frizzante di “The winter wake” e “The scythe”; sei d’accordo con questo mio punto di vista? Ed eventualmente è stata una scelta oculata, oppure è venuta in maniera del tutto naturale?

Damna.: Noi stiamo continuando sul percorso iniziato con “The Pagan Manifesto”. Con quel disco abbiamo ripreso possesso della nostra identità e definito il nostro sound una volta per tutte. “Secrets..” è stato un disco sicuramente più libero dal punto di vista compositivo mentre “Reader of the Runes – Divination” è un lavoro più diretto. Ma direi che non ci stiamo muovendo da questa strada. Rispetto a “Secrets..” questa volta ci siamo dati delle regole che per la maggior parte dei casi erano dettate dal concept stesso, ma soprattutto dal fatto che questo è il nostro decimo disco e volevamo in qualche modo renderlo speciale in tutti i sensi.

 

 

AAM.: Nel brano “Malefica doctrine” sfociate spesso in sonorità estreme, vicine perfino al black metal; sarà un episodio isolato, legato magari al testo della canzone, oppure dobbiamo aspettarci un futuro indurimento nel sound degli Elvenking?

Damna.: Il metal estremo è sempre stato parte delle nostre influenze. Il death metal e il black metal dei primi anni ’90 sono forse una delle nostre maggiori passioni in campo musicale. Nel caso di “Malefica…” abbiamo sfogato questa sfumatura del nostro sound in un pezzo che richiedeva delle atmosfere più oscure, ma lo faremo senz’altro anche in futuro. Se noti, nella nostra carriera non abbiamo mai nascosto questa nostra inclinazione. Di certo non sarà qualcosa che muterà il nostro sound, ma sarà sempre parte di esso.

 

 

AAM.: In passato avete utilizzato anche un flautista; capiterà ancora di ascoltare questo strumento nelle vostre canzoni?

Damna.: Stiamo già pensando a diverse cose per il prossimo disco a questo proposito. E posso già dire che ci concentreremo molto sugli arrangiamenti delle parti folk e sull’utilizzo di strumenti tipici.

 

 

AAM.: Ci sono stati ospiti che hanno contribuito all’ottima riuscita di “Reader of the runes - divination”? Mi pare di aver sentito una voce femminile a duettare con te ogni tanto....

Damna.: Non abbiamo voluto chiamare ospiti particolari per questo disco, per noi è importante che l’attenzione fosse totalmente assorbita dalla musica e dalla storia. Chiaramente ci sono degli ottimi musicisti che ci hanno aiutato come Alessandro Conti e Fabio Dessi ai cori, Jonny Maudling alle orchestrazioni ed altri, ma no, non ci sono voci femminili. Ci sono solo io ;)

 

 

AAM.: Avete realizzato ben due video (“Divination” e “Silverseal”); cosa ci raccontie in merito alle riprese dei due video?

Damna.: E’ stato un grande piacere lavorare con Matteo Ermeti per Silverseal e con Andrea Falaschi per Divination. Sono due video molto diversi. Silverseal è stato girato all’aperto in una fantastica location in Toscana, mentre Divination è stato girato davanti al green screen.

 

 

AAM.: Ci sarà anche un terzo video nelle vostre previsioni ed, in caso positivo, puoi rivelarci su quale brano cadrà la scelta? Personalmente trovo che “Sic semper tyrannis” si presterebbe molto bene in tal senso....

Damna.: Ci piacerebbe molto girare un altro video, specialmente di quel brano, ma al momento no, direi che per i nostri standard abbiamo già fatto veramente molto. Non avevamo mai girato 2 video per un disco. Vedremo comunque fra qualche mese. Magari un video live fatto durante i prossimi tour potrebbe essere un’idea per chiudere il cerchio.

 

 

AAM.: Cosa rappresenta per voi la parte visiva, con i costumi ed i trucchi di scena che adottate? Hanno un significato particolare che ti va di rivelarci?

Damna.: Come ti dicevo, una delle nostre prerogative è creare un qualcosa che vada oltra alla musica e quindi l’aspetto visivo è davvero molto importante. I costumi e i trucchi di scena, come le copertine e l’artwork, sono per noi il modo di esprimere al meglio le atmosfere e il messaggio della nostra musica. Per noi gli Elvenking non sono solo un pugno di canzoni o la voglia di sfogarsi su un palco. Gli Elvenking sono una filosofia e un insieme di più cose che messe assieme ne definiscono l’essenza.

 

 

AAM.: Siamo arrivati al decimo album e 22 anni di carriera; guardandoti indietro ci sono cose che vorresti correggere o magari non rifare, oppure rifaresti tutto esattamente alla stessa maniera?

Damna.: Tutto ciò che abbiamo fatto ci ha portato a dove siamo ora. Quindi è difficile dirti a posteriori che cosa cambierei. Sicuramente c’è stata una fase centrale della nostra carriera dove abbiamo fatto delle scelte che ci hanno reso le cose molto più difficili. Con “The Scythe” e “Red Silent Tides” infatti abbiamo fatto dei dischi molto diversi fra loro e anche molto diversi da quello a cui avevamo abituato i nostri fans, concentrandoci molto sul songwriting e sulla forma canzone a scapito della nostra identità, lasciandoci letteralmente andare e sfogando le nostre influenze senza freni. Sono entrambi degli ottimi dischi, ma avremmo forse dovuto cercare di non divagare troppo e di non confondere così tanto i nostri fan. Ma dopotutto è stato proprio quel percorso che ci ha portati qui, quindi sono felice di quello che abbiamo fatto. (NdR: A me “The Scythe” piace un tot!)

 

 

AAM.: Ennesimo album per AFM Records, la vostra label praticamente da sempre; se ne deduce che il vostro legame è ormai saldo e proficuo per entrambe le parti. Cosa ci racconti al riguardo?

Damna.: Sì le cose vanno molto bene con loro. Prima di questo disco avevamo esaurito il precedente contratto e, nonostante avessimo ricevuto altre offerte, abbiamo deciso di continuare con loro. Per questo disco ci hanno supportato davvero moltissimo.

 

 

AAM.: Siete una band abituata a stare on stage; avete già in programma qualche data live per promuovere il nuovo album o magari un vero e proprio tour?

Damna.: Sì certo stiamo programmando due tour per il 2020. Il primo è già stato annunciato ed è un co-headlining tour con i Brothers of Metal che ci porterà prevalentemente in Germania ma anche in Svizzera, Francia, Belgio e Olanda. Poi stiamo lavorando a un tour da headliner per la primavera sempre in Europa, ma nei paesi che non toccheremo con il primo tour. Per l’immediato invece abbiamo il tour Sud Americano in Ottobre e un paio di date Italiane per presentare il nuovo disco.

 

 

AAM.: Ormai siete un dei gruppi di punta a livello mondiale del folk metal; se una giovane band ti chiedesse un consiglio, cosa ti sentiresti di rispondere?

Damna.: Di lavorare sodo, di tenere i piedi piantatati a terra e di evitare le situazioni in cui viene chiesto di pagare per essere pubblicati. Lavorate piuttosto a un’idea forte e originale. I mezzi per emergere sono davvero moltissimi al giorno d’oggi.

 

 

AAM.: Credo di essermi anche dilungato fin troppo, di conseguenza chiudo qui la mia intervista, ringraziandoti per la disponibilità e con la speranza di potervi presto rivedere ancora una volta on stage. Come consuetudine, lascio a te uno spazio conclusivo per un tuo messaggio ai lettori di allaroundmetal.com

Damna.: Grazie mille a te! Un grande saluto a tutti i lettori di allaroundmetal.com! Stay pagan!

Ultima modifica il Giovedì, 19 Settembre 2019 23:08
Ninni Cangiano

Keep the faith alive!!

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