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A distanza di otto anni torna il duo emiliano Laetitia in Holocaust con un album glaciale A distanza di otto anni torna il duo emiliano Laetitia in Holocaust con un album glaciale Hot

A distanza di otto anni torna il duo emiliano Laetitia in Holocaust con un album glaciale

recensioni

titolo
Fauci Tra Fauci
etichetta
Third-I-Rex
Anno

Tracklist:

  • 01. Diva Fortuna
  • 02. Through The Eyes Of Argo
  • 03. In Cruelty And Joy
  • 04. Exile
  • 05. The Elders Know
  • 06. The Foot That Submits
  • 07. Gods In The Swarm

Line-up:

  • N .:. Fretless Bass, Guitars
  • S .:. Vocals, Guitars

opinioni autore

 
A distanza di otto anni torna il duo emiliano Laetitia in Holocaust con un album glaciale 2019-09-01 17:24:11 Luigi Macera Mascitelli
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Luigi Macera Mascitelli    01 Settembre, 2019
Ultimo aggiornamento: 01 Settembre, 2019
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Otto anni sono passati dall'ultimo "Rotten Light" e ben dieci dall'ottimo "The Tortoise Boat" e da allora, dello spettacolare black metal del duo emiliano Laetitia In Holocaust non si è più saputo nulla, fino a quando, quest'anno, grazie all'etichetta Third-I-Rex il nuovissimo "Fauci Tra Fauci" ha visto la luce. Signori, il fuoco nero italiano divampa ancora, più fulgido che mai, carico di quella misantropica furia che trasuda Norvegia da tutti i pori.
Senza troppi giri di parole N. ed S. si dimostrano degli artisti dal talento indiscutibile, attenti a curare ogni dettaglio della loro velenosa creatura. Tutto ciò si traduce in un album poliedrico, dalle mille sfaccettature, ricco di energia ancestrale che sgorga dai meandri più bui della Terra, glaciale e tagliente. Anche dal punto di vista della qualità della produzione sono stati fatti grandi progressi: volumi più bilanciati, pulizia del sound e, in generale, un audio più godibile rispetto al passato.
Ma veniamo a noi: "Fauci Tra Fauci" giustifica questo lungo periodo di inattività? Ovviamente si, anche se c'è da fare qualche precisazione in merito. Partendo dal presupposto che qui non si vuole fare uno sterile quanto inutile paragone con il passato, c'è da dire però che, se si guarda indietro, si nota una differenza: dalle demo fino ai primi album, i Laetitia In Holocaust si sono sempre contraddistinti per una certa crudezza e disperazione compositiva che rendevano ogni produzione degna di nota, come fosse un'antica eco che sgorgava dalle tenebre. Con il tempo si matura, si prende maggior consapevolezza e si acquisisce esperienza. Fattori, questi, che inevitabilmente vanno a finire nei nuovi lavori, con tutti i pro e i contro. Non fraintendetemi ragazzi, N. ed S. hanno tirato fuori un lavoro spettacolare ma, per poterlo capire, è necessario mettersi nell'ottica che musicalmente si evolve. Ciascun pezzo è ricchissimo di ghirigori, intermezzi e abbellimenti che rendono i pezzi unici e vivi come fiamme nere. Già dall'opener “Diva Fortuna” e la successiva “Through The Eyes Of Argo” si percepisce quella furia velenosa e macabra degli anni '90: dei veri pezzi di ghiaccio che ti trafiggono il cuore. C'è la sinfonia malinconica degli Emperor, la crudezza degli Immortal di vecchia data, il gelo dei Taake... due tracce in grado di farvi venire la pelle d'oca. Ci sono poi le ricchissime “In Cruelty And Joy” e “The Elders Know”, con i loro cambi e variazioni che fanno della velocità la loro colonna portante. Ottimo lavoro anche dal punto di vista canoro: lo scream di S. è cadaverico, ruvido e marcio, come fosse un urlo straziante che trasuda disperazione.
Infine, è giusto citare il meraviglioso intermezzo "Exile", che affonda le radici nel passato dei Laetitia: un rimando al sound struggente accompagnato da un pianoforte triste e malinconico e da una voce flebile e lontana. Godibilissimo ed evanescente.

A conti fatti "Fauci Tra Fauci" si rivela un album valido e dalle mille sfaccettature che saprà regalarvi tante emozioni. Ma per goderne appieno è necessario mettersi nell'ottica di cui parlavo ad inizio recensione: ora siamo su lidi meno scabrosi, più ponderati e tecnici per alcuni aspetti. Volente o nolente, musicalmente si cresce e si matura, perciò sta a voi decretare se il cambiamento -che definirei più una conseguenza diretta di quanto fatto di buono fino ad ora- vi piaccia o meno. Dal canto nostro mi ritengo più che soddisfatto ed altrettanto emozionato.

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