Andando su metal-archives.com (la bibbia del metallaro!) e digitando nel motore di ricerca il nome Trauma, si otterrebbe una lunga lista di gruppi omonimi, alcuni dei quali persi nelle sabbie del tempo, altri ancora attivi. Fra questi, forse i più famosi sono questi californiani che sono stati attivi dai primi anni ’80 con un certo Cliff Burton al basso (prima di entrare nei Metallica) per poi sciogliersi nel 1985 e riprendere la loro attività nel 2013; in questo arco temporale hanno rilasciato quattro full-length, di cui questo “Awakening”, uscito a settembre 2022 per Massacre Records, è l’ultimo realizzato. Undici brani per poco meno di 3/4 d’ora di ottimo Thrash Metal, nello stile della Bay Area nella parte più melodica, quella di gente come Flotsam and Jetsam & C. per capirci; un sound in cui le chitarre sono lo strumento protagonista con parti soliste di gran gusto e muri di riff, con la batteria dell’ottimo Kris Gustofson a dettare ritmi ai limiti dello Speed Metal, grazie ad un sapiente uso della doppia cassa; ho trovato il basso un po’ troppo sacrificato in sottofondo, ma si tratta solo di gusti miei personali, insomma il classico “pelo nell’uovo”. C’è poi la voce fantastica di Brian Allen (che forse qualcuno ricorderà nei Vicious Rumors) a condire il tutto, con grinta, energia, espressività ed, a seconda delle necessità del singolo pezzo, con rabbia o melodia. Quando insomma si ha un vocalist di questo livello qualitativo nella band tutto diventa decisamente più semplice e, per l’ascoltatore, sicuramente più godibile. Canzoni valide ce ne sono parecchie, così di getto direi “Meat”, oppure l’opener “Walk away”, ma anche la melodica “Falling down” e l’orientaleggiante “End of everything”; è comunque tutto l’album a convincere per compattezza e livello qualitativo non comune. Inutile andare oltre e tediare il lettore oltre misura, “Awakening” dei Trauma è uno dei migliori dischi thrash del 2022 e su questo potete andare sul sicuro!