Eccoci di fronte all'ennesimo gran colpo di scouting di Everlasting Spew Records, chiamata a pubblicare il primo full-length dei Nuclear Tomb, band di Baltimora con all'attivo un paio di EP al debutto su lunga distanza con questo "Terror Labyrinthian". Basterebbe dare un'occhiata alla copertina ed al tipo di scritta scelto per il titolo per capire come il quartetto americano abbia una particolare predilezione per i Voivod, chiamati più volte in causa dalle enormi influenze Progressive nel Thrash/Death dei Nostri, che guardano con favore anche ai 'classici' Pestilence, Atheist, Sadus e Coroner, rinsaldando il tutto con quel Thrash dall'attitudine Punk dei primissimi lavori di Slayer e Sodom. In solo poco più di mezz'ora, i Nuclear Tomb condensano una tecnica invidiabile ed un approccio totalitario votato al massacro diretto, facendo convivere queste due anime in perfetta simbiosi e con una perizia che ricorda non poco i maestri succitati. La cosa che ha dell'incredibile è, però, che i Nuclear Tomb sono 'appena' al primo album, cosa questa che sinceramente non si direbbe: c'è una tale cura di ogni dettaglia ed una tale chirurgica perizia, che sembra di aver a che fare con dei veterani. La title-track, ad esempio, ha nei suoi poco più di tre minuti tutti gli elementi che formano le sonorità dei Nostri, con classe e grezzume che sembrano una sola cosa. Verrebbe quasi da dire che quel solo pezzo vare l'acquisto del CD, ma sarebbe fare torto alla più marcatamente Thrash/Punk "Fatal Visions" - brano che dal vivo promette di essere un massacro - o al singolo slayeriano "Parasitic (Live a Lie)". E quindi, cosa abbiamo qui? Abbiamo chitarre affilate come rasoi, una sezione ritmica arrembante, un tasso tecnico fuori dal comune, un'attitudine smaccatamente old school ed una forte, fortissima dose di personalità seppur le influenze siano palesi (prendete i rimandi a Pestilence ed Atheist di "Dominance & Persecution"). Abbiamo sinceramente ben poco da aggiungere: "Terror Labyrinthian" dei Nuclear Tomb è di sicuro tra le grandi sorprese di questo 2024. Insomma: buona la prima!